Frastimos e irrocos

Maledizioni e imprecazioni in Sardegna

Se si è capaci di rispettare la religione e Dio, senza quindi cadere nella bestemmia e nella blasfemia, l’imprecazione è concessa: questa era l’idea del popolo sardo nell’antichità, quando gravi malattie o diverse invasioni straniere avevano attanagliato l’Isola.

Lunghi periodi di sofferenze, sia dal punto di vista economico-politico sia dal punto di vista della salute, hanno attraversato la Sardegna, portando la popolazione a ricorrere a un’arma innocua – se impiegata nel modo corretto – che rappresentava una forma di ribellione e difesa dal male che essa era costretta a subire.

Amuleto
Amuleto

Era l’unica possibilità che i sardi avevano a loro disposizione per cercare di soffrire il meno possibile o eventualmente per proteggere se stessi "silenziosamente" dal male che li circondava.

Nacque, così, l’uso dei frastimos o irrocos, definiti in due modi diversi a seconda della zona di provenienza e anche per la differente funzione di tipo letterario: i frastimos rappresentavano delle esclamazioni racchiuse in un’unica proposizione; gli irrocos costituivano dei veri e propri versi.

Si trattava di semplici parole o intere espressioni pronunciate esclusivamente in Lingua Sarda, sia per mantenere vivo l’originale sia per dare maggiore enfasi e valore a ciò che si diceva, in modo da andare dritti al punto.

01 luglio 2016

Sara Atzori
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