I giudicati in Sardegna

Il preludio agli Stati Nazionali

Il Medioevo in Sardegna è stato caratterizzato dalla diffusione di un particolare sistema organizzativo-territoriale, unico in Europa, che ha figurato come l’antecedente a quelli che verranno definiti in seguito come Stati Nazionali, ossia i Giudicati (IX-XV secolo).

La loro formazione è supportata da una scarna risorsa di fonti storiche da cui si può attingere per determinarne l’esatta costituzione temporale, ma per certo è conosciuta e provata dalla storiografia, la diffusione delle incursioni arabe a partire dal 705, finalizzate alla conquista dell’Isola, strappata ai Vandali nel 535 per mano dell’Impero Bizantino, sotto il diretto controllo del generale Belisario.

Le incursioni arabe portarono a una fortificazione in crescendo della difensiva sarda, tanto che nel 851 Papa Leone IV in una missiva inviata allo Iudex Sardiniae chiedeva l’invio di un contingente militare per supportare la difesa di Roma dal pericolo arabo, nonché la fornitura di bisso, il prezioso tessuto derivante da un mollusco utile per la realizzazione di abiti papali.

In questa fonte certa appare per la prima volta il termine Iudex che indicava non un funzionario regio, bensì un vero e proprio sovrano, affermatosi per legittimazione consuetudinaria e, in altri termini, pratica dovuta al sempre più debole potere imperiale a seguito, in particolar modo, della presenza araba in Sicilia. In tal condizione, la Sardegna dovette profilare una propria indipendenza autonoma e militare, tanto da comportare un’evoluzione in progresso della figura del funzionario imperiale, esercente una sorta di potere prefettuale, in un sovrano.
 

La ripartizione del potere per opera della prima dinastia dominante nei vari distretti giudicali, quella Lacon Gunale comportò il suo esercizio in base alla legittimazione conferitagli dal bannus.consensus, un patto con il popolo che giustificava un’eventuale detronizzazione per l’esercizio abusivo del dominio.
 

La suddivisione territoriale giudicale, prevedeva una quadripartizione del territorio sardo (Torres, Arborea, Cagliari e Gallura) e un’amministrazione uniforme, con a capo il giudice affiancato da una curia che fungeva da governo centrale. I curatori erano eletti dal sovrano e dirigevano le curatorie o partes, ossia i distretti amministrativi legati al capoluogo, eventuale luogo di residenza regia. I Giudicati, dunque, si configurarono come ordinamenti autonomi di spiccata natura rivoluzionaria, che segnarono la storia della Sardegna fino all’era moderna.

02 giugno 2016

Veronica Pastore
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