La Carta de Logu

La Costituzione sarda

La storia medioevale sarda è segnata dall’emanazione di uno degli atti legislativi più importanti per la normativa civile, penale e rurale della Sardegna, la Carta de Logu. Si tratta del primo esempio di costituzione nel mondo, simbolo della tenacia di un popolo capace di un’autonoma gestione interna.

La Carta de Logu è la carta del territorio dello stato, ovverosia una raccolta di leggi in vigore nei giudicati sardi, la cui originaria promulgazione risale a Mariano IV tra 1345 e il 1376 per poi essere rivisitata, successivamente, dalla figlia Eleonora.

La giudicessa rinnovò il corpus legislativo per il suo popolo giudicale, ma la sua validità fu generale a partire dagli inizi del XV secolo fino al IXX.

La primaria finalità del testo normativo fu la certezza del diritto, garantita dalla pubblicità delle leggi in vigore la cui efficacia fu rafforzata dalla scelta linguistica che cadde sul sardo, in accezione arborese, in modo che tutti potessero leggerla e capirne il contenuto.

La Carta de Logu, dunque, decreta il momento di passaggio verso uno stato di diritto, in cui tutti i cittadini devono essere a conoscenza delle norme giuridiche, nonché tenuti alla loro osservanza. In coerenza al significativo segno di svolta indipendentista, la Carta rappresenta un simbolo di autonomia della Nazione sarda verso il Regno d’Aragona.

L’importanza data all’autonomia e alla difesa della Sardegna, si denota anche dalle attività di rilievo che la Giudicessa tutela e agevola primariamente, quali la produzione agricola, l’ allevamento (soprattutto equino), la produzione di cuoio e infine la sicurezza delle campagne. 

Un insieme di attività, quindi, rivolte a coadiuvare la lotta contro gli attacchi esterni. I centonovantotto articoli che strutturano il testo legislativo, sono dunque sintomatici di un profilo di modernità della reggenza di Eleonora D’Arborea rivolta al superamento dell’epoca medioevale.

Lo si denota dalle leggi sulla liberazione dei servi (lieros), cosi come dal principio di responsabilità oggettiva e il diritto di famiglia.

Seppur la sua vigenza si conclude con l’emanazione del codice di Carlo Felice (1827) la Carta de Logu è rimasta ancorata alle tradizioni popolari come codice morale.

02 giugno 2016

Veronica Pastore
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