Made in Sardinia

Artigianato di qualità

Una delle attività più diffuse in Sardegna è l’artigianato che, oltre a tramandare le antiche tradizioni e conservare così il patrimonio storico e umano, costituisce l’espressione più originale ed interessante dell’arte sarda.


La tessitura, le ceramiche, la lavorazione dei metalli, l’intaglio, l’arte dell’intreccio sono ancora oggi condotte con tecniche e metodi niente affatto moderni, il che permette di ottenere degli oggetti, dai più utili a quelli ornamentali, di notevole gusto artistico.

Foto di R. Brotzu http://www.sardegnadigitallibrary.it/
Foto di R. Brotzu http://www.sardegnadigitallibrary.it/

I motivi delle decorazioni, le forme stilizzate e i colori rimandano spesso ad un passato antichissimo: basta visitare un museo archeologico per ritrovare l’ispirazione dei soggetti raffigurati nei tappeti o i motivi geometrici delle ceramiche o le incisioni sui manici d’osso dei coltelli.


Le belle cassepanche in legno di castagno intagliato, riportano spesso motivi floreali nelle cornici che attorniano un motivo centrale: uccelli dai lunghi becchi a ricciolo e code piumate vi si fronteggiano. La produzione di oggetti intagliati nel legno è diffusa in particolare in Barbagia e in Mandrolisai.
 

L’artigianato dell’intreccio, con le sue ceste, canestri e corbule di varie forme e misure, si caratterizza per i materiali utilizzati e le zone di provenienza: per esempio a Castelsardo, Sennori e Sorso si intrecciano i giunchi e la rafia, così come anche in provincia di Nuoro. In alcuni paesi della Barbagia è l’asfodelo la materia prima, ornata con semplicità essenziale. A Sinnai (CA), dove da anni si tiene una mostra mercato di oggetti a intreccio, si utilizza il giunco con la decorazione centrale in broccato dai colori vivaci e vari. Nell’Oristanese, invece, si lavorano le piante palustri ottenendo stuoie e canestri.
 

La terracotta è prodotta fin dalle ere più antiche e, oggi, gli artigiani creano oggetti di stile inconfondibile, eleganti e raffinati pur mantenendo forme e decorazioni ispirati al mondo della natura e alle geometrie preistoriche. Assemini, Dorgali, Oristano, Pabillonis e Nuoro sono i centri di maggior produzione, ove talvolta sono utilizzate le stesse tecniche di lavorazione dell’argilla, lunghe e faticose, delle antiche popolazioni sarde, ottenendo così delle perfette riproduzioni di utensili, brocche, amuleti, pintaderas, ritrovati durante gli scavi presso siti archeologici.

Foto di R. Brotzu http://www.sardegnadigitallibrary.it/
Foto di R. Brotzu http://www.sardegnadigitallibrary.it/

É’ opportuno ricordare anche la produzione dei bei coltelli a serramanico, in sardo arresoja o leppa (altrimenti “pattadese” dal luogo di produzione, Pattada, in provincia di Sassari), coi manici di corno e le lame affilatissime in acciaio, e, infine, la lavorazione del sughero in Gallura, da cui si ottengono tappi, fogli decorativi e persino capi d'abbigliamento.
 

Una menzione a parte meritano l’arte della tessitura e la gioielleria. La tecnica di oreficeria più utilizzata è sicuramente la filigrana che consiste nella lavorazione ad intreccio di sottili fili di metallo prezioso che, dopo la ritorcitura, vengono fissati su un supporto, dello stesso metallo, in modo da creare un elegante effetto di struttura traforata.
 

Data la grande quantità di lana che l'isola produce, degno di nota è l'artigianato tessile: anticamente si trattava di una forma di artigianato domestico e di una attività esclusivamente femminile. La padronanza della tessitura al telaio faceva parte di quel bagaglio di competenze socialmente richieste alle donne, che si differenziava a seconda della loro estrazione sociale.
I tessuti da cerimonia e, comunque, i più elaborati e di qualità più pregiata, erano appannaggio dei ceti più benestanti. Una caratterizzazione dei motivi decorativi e delle scelte cromatiche permette un'immediata identificazione dell'area di provenienza dei tessuti.


Tra i ricami, prevalentemente destinati a rifinire i capi d'abbigliamento e il corredo domestico spicca il filet di Bosa, il Làuru ‘osincu. Ricamato ad ago, su una rete realizzata a spoletta i cui nodi sono i medesimi di quelli delle reti da pesca fu la prima forma di artigianato sardo a diventare celebre a livello internazionale.
 

Negli ultimi decenni si è registrata una felice ripresa dell'industria artigiana e il livello e il gusto delle creazioni popolari si è elevato straordinariamente. I Prodotti di questo artigiabnato che rielabora i temi e i modelli dell'antica tradizione, sono ricercati e apprezzati e si impongono all'ammirazione del pubblico più esigente.

01 settembre 2015

Andrea Concas
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