Il Museo della cultura pastorale di Fonni

Un'esposizione permanente per raccontare il mondo pastorale di ieri e di oggi.

Dura la vita del pastore. La sua difficile esistenza fatta di miseria, fame, sacrifici e solitudine è stata decantata da molti poeti e scrittori sardi che puntualmente hanno evidenziato non solo questi tragici aspetti ma anche la ricchezza, la genuinità e la poliedricità di questa figura, elemento centrale della cultura sarda da generazioni.

 

La comunità di Fonni, è uno dei luoghi in Sardegna dove la presenza del pastore è sempre stata molto forte e radicata. L’unico modo per far rivivere questa figura, per rappresentarla nella sua naturale essenza era quello di “mostrarla”attraverso un percorso museale e di definire in maniera chiara e precisa la sua importanza all’interno della società sarda. 

Foto di B. Manunza - http://www.sardegnadigitallibrary.it/
Foto di B. Manunza - http://www.sardegnadigitallibrary.it/

Un’antica casa padronale, nel centro storico del paese, con gli interni tradizionali e la loggia acciottolata, è il luogo ideale per poter parlare al mondo del pastore sardo; un luogo dove anche la figura della donna si ritaglia uno spazio importante.
 

Gli ambienti sono suddivisi su tre piani, che individuano le principali sezioni concettuali del progetto museografico. Ogni sala espositiva è allestita in base alle specifiche caratteristiche ed esigenze espositive e ripropone fedelmente le figure che gravitano all’interno della società pastorale in generale, e barbaricina nello specifico.

 

Dopo una prima sezione riservata alla vita pastorale nomade, si accede al primo piano, dove un’intera sala è dedicata alla figura femminile. Il ruolo della donna era fondamentale all’interno del nucleo familiare perché essa badava ai figli quando il marito si trovava lontano durante l’inverno, a svernare con il gregge nelle miti pianure,e la donna doveva preparare il pane e badare da sola alla famiglia.
 

Molto interessante sono le sale dove sono posti gli oggetti della filatura e della tessitura e la sala delle festività, probabilmente la più affascinante del Museo, che accogliele maschere tradizionali del carnevale fonnese e i costumi tradizionali di Fonni ed è impreziosita dalla presenza del bellissimo co'one e frores, un sontuoso pane cerimoniale confezionato ogni anno per la festa di San Giovanni.

Spicca tra le altre cose, un bel dipinto del pittore Giuseppe Biasi risalente al 1920.

Foto di C. Vincis
Foto di C. Vincis

All’ultimo piano dell’edificio si trova la sala dedicata in modo più specifico alla figura del pastore. All’interno di questo spazio non solo c’è una vasta esposizione degli attrezzi utilizzati dal pastore, i tipici oggetti del suo lavoro quotidiano, ma viene posto l’accento anche sui suoiluoghi di vita, sulle difficoltà e le insidie di questo mestiere, sulla transumanza, la vendetta e la solidarietà tra pastori.

Si passa infine nell’area riservata alla figura del pastore in chiave moderna, dove si affrontano le problematiche odierne della pastorizia e si cerca di capire, anche attraverso l’ausilio di filmati e proiezioni, quale strada imboccherà quest’attività nel corso degli anni futuri.

 

Il Museo della cultura pastorale di Fonni è un luogo di ricordi, dove l’intento di ricostruire un’identità raggiunge magistralmente il suo obiettivo, dove l’appartenenza a una comunità è segno distintivo e lo si ritrova ovunque e dove la riproposizione della durezza di questa esistenza viene accentuata dagli oggetti che sembrano mantenere ancora intatta la loro primordiale funzione.

 

Immagini di un passato vivo riemergono nella linea degli utensili, nella purezza dei volti immortalati nelle tante antiche fotografie e nell’integrità degli ambienti.
 

Oggi alle ruote dei carri si è sostituito il rombo dei motori dei fuoristrada e tante cose sono cambiate nel corso degli anni, ma la figura del pastore, pur con mille inevitabili trasformazioni, sopravvive ancora adesso. Resiste pertanto anche questo immenso patrimonio culturale, fatto d’incontaminate istantanee remote enonostante tutte le insidie (più o meno tecnologiche e globalizzanti), ancora oggi i sardi si tengono ben stretta la figura del pastore, come punto di riferimento ideale e come uno dei più solidi elementi identitari.

  

Museo della Cultura pastorale
Vico Gennargentu, 08023 Fonni (NU)

E-mail: info@museodellaculturapastorale.com
Sito Internet: www.museodellaculturapastorale.com
Tel: +39 0784 1876113

Orari: tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30 (chiuso il lunedì, salvo prenotazione per gruppi superiori a 15 persone e scolaresche).
Biglietto: € 4,50 (intero) € 3,00 (ridotto, per scolaresche e gruppi superiori a 15 persone) € 8,00 (cumulativo, Museo e aree archeologiche di Madau e Gremanu).

01 luglio 2015

Mauro Cuccu
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