Gino Moledda. La creatività del mastro coltellinaio

Non solo lame ma anche stupendi strumenti da cucina

Sono tante le fasi storiche che hanno contraddistinto la nascita e lo sviluppo del coltello sardo. Gli utensili da taglio hanno un’origine antichissima in Sardegna.


Tuttavia è soltanto dopo gli anni cinquanta del secolo scorso che il coltello sardo ha avuto uno sviluppo importante. La sua riscoperta e l’apprezzamento per le tecniche manuali e tradizionali di lavorazione hanno avviato quel processo di trasformazione della domanda.


Da oggetto di uso quotidiano, il coltello ha acquisito sempre più i connotati di oggetto d’arte. Questo mutamento non solo ha elevato il coltello a elemento artistico, ormai entrato prepotentemente nella tradizione sarda, ma ha anche preservato dalla scomparsa la stessa mansione del coltellinaio.
Lama d’acciaio e manico in corno, soprattutto di montone e di muflone. Oggi l’artigianato dei coltelli ha raggiunto forme espressive di altissimo livello estetico.


Sono tanti i centri della Sardegna, dove la cultura de sa resolza o arresoja si è maggiormente sviluppata, anche se sono due i luoghi dove il tipico coltello a serramanico sardo si è maggiormente sviluppato. I principali e più famosi centri di produzione del coltello in Sardegna sono Pattada (SS) e Arbus (VS).


A Pattada ha origine la famosa pattadesa, coltello a serramanico con la lama a stiletto, e Arbus è il luogo dove è nata s’arburesa, che, invece, ha la lama a foglia larga.

In questi paesi hanno preso vita le due tipologie di coltelli più conosciute e apprezzate, non solo nell’isola, ma anche al di fuori dei confini sardi.
Altri centri dove l’arte del coltello è fiorente sono Desulo, Dorgali, Gavoi e Guspini.


Il loro passaggio da oggetti di uso comune a oggetti da collezione ha permesso agli artisti del coltello di dare libero sfogo alla creatività e di generare degli oggetti stilisticamente straordinari.


Uno degli artisti più originali da questo punto di vista è il coltellinaio Gino Moledda, di Nuoro, che ha ereditato l’antico mestiere dal padre.
L’artigiano nuorese realizza le sue opere nel solco della tradizione con degli accorgimenti e con delle varianti che incontrano i gusti e le esigenze del cliente.


Oltre ai classici coltelli tradizionali, Gino Moledda ha realizzato un campionario molto bello e interessante, dove spiccano le rotelle per la lavorazione della pasta fresca e le mezzelune per tritare finemente le verdure.


Sono soprattutto le rotelle, di varie forme e dimensioni, usate tradizionalmente per tagliare e rifinire la pasta e i dolci tipici come culurgiones e sebadas, l’elemento più originale e il fiore all’occhiello dell’intera produzione dell’artigiano nuorese.


A ogni tipologia di dolce o pasta corrisponde un preciso strumento, realizzato a mano con raffinatezza,estrema perizia e maestria. Le rotelle e le mezzelune rappresentano due straordinari esempi di creatività. Pregevolissimi esteticamente ma anche molto pratici e funzionali.


Materiali pregiati, grande passione, professionalità e occhio di riguardo alla parte estetica. Questi sono gli ingredienti principali attraverso i quali l’artista forgia le sue opere.

Al pregevole lato estetico l’artigiano nuorese offre, come detto, un prodotto altamente efficiente e funzionale. Le lame sono esclusivamente in acciaio inox, antiossidanti, e per i manici viene utilizzato il corno del montone e del cervo, lasciato grezzo, debitamente lucidato.


Oggi la produzione del coltello sardo si rifà alla tradizione ma punta decisamente anche in direzione dell’innovazione, del gusto, dell’originalità. L’armonia delle forme e la giusta proporzione dei vari elementi che compongono il coltello, sono altri fattori che si aggiungono ai vari aspetti che caratterizzano quest’arte, rendendola unica e affascinante.


I mastri coltellinai e le loro creazioni sono il perfetto esempio di come la cultura agropastorale, rappresentata in questo caso da un tipico e indispensabile oggetto di uso comune, intimo e dal potentissimo valore simbolico, sia stata ancora una volta elemento evocativo basilare per il brillante sviluppo stilistico di una delle migliori espressioni artistiche della Sardegna.

01 settembre 2015

Mauro Cuccu
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