La Sagra, un percorso tra fede e cultura

La festa di Sant’Efisio è caratterizzata da una lunghissima processione. Con i suoi 65 km che vengono percorsi a piedi in quattro giorni, è la più lunga processione italiana. Inoltre per valenza culturale, turistica e spirituale si può tranquillamente affermare che sia tra le più importanti dell’intero bacino del Mediterraneo.

 

Ripercorriamo le varie tappe che compongono questo lungo tragitto.

 

Il primo maggio alle ore 12.00 il simulacro di Sant’Efisio parte dalla Chiesa di Stampace, sul suo cocchio di gala, scortato dall’Arciconfraternita e dai tanti fedeli, seguendo un preciso itinerario che lo vede attraversare le seguenti vie di Cagliari: Via Azuni, Piazza Yenne, Corso Vittorio Emanuele, Via Sassari, Piazza del Carmine, Via Crispi, Via G.M. Angioy, Via Mameli, Largo Carlo felice. L’apice della processione in città viene raggiunto quando il cocchio imbocca Via Roma, dal lato del Comune, dove viene accolto dal suono della launeddas e dei canti. Attraversata Via Roma e imboccata la parte bassa di Via Sassari la processione sbocca in Viale La Playa e lascia la città.

A quel punto il feretro passa per un breve omaggio per il villaggio pescatori e arriva alla chiesetta di Giorgino per il consueto cambio degli abiti. Questa tappa è fondamentale. Qui avviene il cambio delle vesti del santo che indossa i paramenti da campagna, un abito più semplice e meno sfarzoso del precedente. Una volta sostituite le vesti, il feretro viene trasferito in un altro cocchio.

 

Lasciato alle spalle il tripudio di colori e di folla, si prosegue per l’antica Villa Sant’Efisio, oggi Capoterra e si fa una tappa presso la località “Su Loi”, dove si celebra una messa. Il viaggio prosegue e si giunge nella splendida Villa d’Orri, nella tenuta dei Marchesi Manca di Villahermosa, per una delle tappe culturalmente più importanti dell’intero tragitto. Questa magnifica villa è l’unica villa reale presente in Sardegna, circondata da un bellissimo parco. L’accoglienza della statua del santo avviene attraverso la benedizione eucaristica e il bacio della reliquia.

 

Tutto è pronto per la grande festa di Sarroch, dove il santo viene accolto con grandissima partecipazione da tutta la cittadina. Dopo le celebrazioni sant’Efisio viene riposto nella chiesa per trascorrere la notte.

 

Il giorno successivo il cocchio riprende la sua strada. La prima tappa del secondo giorno è Villa San Pietro. Questa tappa è stata introdotta solo nel 1943. Dopo la celebrazione di una messa solenne il cocchio riparte: destinazione Nora. Prima però c’è la calorosa accoglienza di Pula, dove viene fatta una processione. In tardo pomeriggio la statua giunge nell’omonima chiesetta di Nora, dove viene deposto nella nicchia ricavata al suo interno e riservata al santo.

 

La giornata del 3 maggio è interamente dedicata alle funzioni religiose in loco. In serata il feretro viene traferito nuovamente a Pula, dove trascorrerà la notte. Il 4 maggio la processione torna a Cagliari. Per tutta la giornata il cocchio percorrerà la strada inversa, partendo alle ore 8 del mattino dalla chiesa di Pula e arrivando a Cagliari dopo le ore 22.00, dopo aver fatto la consueta sosta a Giorgino per il cambio degli abiti.
Il santo, terminata la lunga processione, torna nella sua chiesetta dove viene officiata una messa in latino e recitati i “goccius”. Il voto è finalmente sciolto.

26 aprile 2015

Mauro Cuccu
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